La nobile famiglia Michiel

Il  nome e lo stemma della famiglia Michiel ricorrono un po’ ovunque in questa chiesa di S. Caterina: dall’arma incisa sul portone d’ingresso, a quella scolpita sulle lasre tombali e sul timpano dell’altar maggiore, per l’appunto della nobildonna Emilia Michiel.

stemma michiel venezia

 

 

 

 

 

 

Le numerose monache e i procuratori di nome Michiel del soppresso monastero di S. Caterina, anch’essi ci richiamano l’interesse e la devozione che questa antica e nobile famiglia veneziana aveva verso questi luoghi e questa chiesa.

Il Barbaro nel suo libro sulle nobili famiglie veneziane fa risalire l’origine dei Michiel ai fratelli principi romani Angolo, Nicolò e Ugo Michiel di Frangipani, signori e castellani cacciati da Roma, che giunsero nella città lagunare nel 822. I Michiel che si ascrivono fra le prime 12  antiche famiglie nobili [1] , annoverano tre dogi: Vitale I (1096), Domenico (1118) e Vitale II (1156), inoltre furono numerosi gli incarichi avuti nelle principali magistrature e nella amministrazione pubblica veneziana.

Lo stemma dalle caratteristiche se strice cui sono sovrapposti da uno a sei “dischetti” fu disegnato in memoria del doge Domenico Michiel quando nella lotta per l’egemonia marinara del Mediterraneo, durante l’assedio della città di Tiro, venendo a mancare la moneta, la fece fare di cuoio che si scambiava come oro e argento.

Al rientro nella città lagunare queste monete di cuoio, chiamate micheletti, furono scambiate secondo la promessa in ducati. In memoria di ciò Domenico Michiel pose il simbolo dei ducati nel proprio stemma.

Il doge Domenico Michiel, morto nel 1130, è sepolto nella chiesa di San Giorgio Maggiore dove un monumento, voluto dal Senato della Repubblica nel 1635, lo ricorda conquistatore di Tiro di Siria.

Vitale II doge dal 1156 al 1172, assassinato nel giorno di Pasqua nei pressi di S. Zaccaria, è ricordato nella nostra storia per essere padre di Anna Michiel che per dispensa papale sposò il monaco Nicolò Zustinian unico discendente della ormai estinta famiglia Zustinian. Da Anna Michiel Zustinian nasce Bortoletta Zustinian fondatrice del monastero di Santa Caterina di Venezia, la stessa della scritta apocrifa del coro di Santa Caterina di Mazzorbo.

 

 

 

 

 

 

 

Il ramo discendente da Luca Michiel (1469) ebbe un rapporto diretto con Santa Caterina: il figlio Salvador(1505), fra i numerosi e importanti incarichi avuti dalla Repubblica che tra l’altro si possono leggere sotto il suo nome nella vita del Barbaro, fu anche il procuratore delle monache di S. Caterina in occasione di importanti lavori di rinnovo del monastero e della chiesa nel 1554.

Tre dei sei figli di Salvador Michiel, Luca, Antonio e Piero, sono ricordati: il primo, Luca come Procuratore di San Marco, con un busto  marmoreo che era sistemato sulla parete destra della navata ora conservato nel Seminario patriarcale di Venezia.   Antonio per essere il consorte di Emilia Podacattaro figlia di Cesare arcivescovo di Cipro, la quale ordinò la pala salviatesca e fece costruire l’altar maggiore con la propria sepoltura ora sistemata in prossimità del coro.     Pietro Michiel, senatore, lo ricordiamo perché anch’esso è sepolto qui a S. Caterina di Mazzorbo; leggiamo infatti il suo nome sulla lastra tombale posta al centro dell’aula a fianco della sepoltura della moglie Elisabetta su cui è inciso un bello stemma di famiglia.

Per completare questo breve quadro dei Michiel, ricorderò il nobile Giacomo Michiel che nel 1233 generosamente donò l’isola del Deserto ai discepoli del San Francesco, facendovi costruire un piccolo convento ed un oratorio sotto il titolo di S. Francesco.

Il ramo discendente da Luca Michiel (1469) ebbe un rapporto diretto con Santa Caterina: il figlio Salvador(1505), fra i numerosi e importanti incarichi avuti dalla Repubblica che tra l’altro si possono leggere sotto il suo nome nella vita del Barbaro, fu anche il procuratore delle monache di S. Caterina in occasione di importanti lavori di rinnovo del monastero e della chiesa nel 1554.

Tre dei sei figli di Salvador Michiel, Luca, Antonio e Piero, sono ricordati: il primo, Luca come Procuratore di San Marco, con un busto  marmoreo che era sistemato sulla parete destra della navata ora conservato nel Seminario patriarcale di Venezia.   Antonio per essere il consorte di Emilia Podacattaro figlia di Cesare arcivescovo di Cipro, la quale ordinò la pala salviatesca e fece costruire l’altar maggiore con la propria sepoltura ora sistemata in prossimità del coro.     Pietro Michiel, senatore, lo ricordiamo perché anch’esso è sepolto qui a S. Caterina di Mazzorbo; leggiamo infatti il suo nome sulla lastra tombale posta al centro dell’aula a fianco della sepoltura della moglie Elisabetta su cui è inciso un bello stemma di famiglia.

Per completare questo breve quadro dei Michiel, ricorderò il nobile Giacomo Michiel che nel 1233 generosamente donò l’isola del Deserto ai discepoli del San Francesco, facendovi costruire un piccolo convento ed un oratorio sotto il titolo di S. Francesco.


[1]   Le 12 più antiche famiglie sono: BADOER (Partecipazio, BAROZZI, BASEGGIO, CONTARINO, DANDOLO (Spato), GRADENIGO, MICHIEL (Frangipane),  MOROSINI, MEMMO (Tribuno), POLANI, SANUDO (Candiani), TIEPOLO.