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Catalogo delle opere |
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Scultura |
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1.1 Altare maggiore Fine XVII inizi XVIII secolo attribuito ad Enrico Merengo marmi vari policromi Aula cappella |
Si completa con la gloria-velario nella parete di fondo, eseguita da Giuseppe Torretti, e con due angeli cerofori sospesi su mensole nelle pareti laterali. Attribuito comunemente a Giuseppe Torretti, assieme alle tre statue che lo decorano, viene ora assegnato ad Enrico Merengo e bottega, per i confronti stilistici di cui si è detto nello studio. Per la datazione si consideri il 1691 l'anno post-quem, quando Francesco Manin fa il testamento ove auspica l'erezione dei tre altari, ed il 1720 l'anno ante-quem, quando il Torretti viene pagato per la gloria-velario. Presumibilmente viene eseguito negli anni a cavallo dei due secoli.
Bibliografia: Frank 1987, p.180; Frank 1996, p.132; Ganzer, Venuto p.11;Goi 1988, p.151; Goi 1990, pp. 9-63; Goi 1996, p.99; Rizzi 1976, p.28; Semenzato 1966, p.92;Tietze 1918, p.250; Venuto 2000, p.25. |
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1.2 Statua della Madonna con il Bambino Fine XVII inizi XVIII secolo attribuito ad Enrico Merengo marmo di Carrara 100 x 180 cm. Sopra il Tabernacolo dell'altar maggiore
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Per la datazione cfr. cat. 1.1. Bibliografia: ead. |
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1.2 Statua di S. Andrea Fine XVII inizi XVIII secolo attribuito ad Enrico Merengo marmo di Carrara 60 x 173 cm. Posto sul plinto a sinistra dell'altar maggiore
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Scolpito con la caratteristica croce decussata. Per la datazione cfr. cat. 1.1. Bibliografia: ead. |
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1.4 Statua di S. Lodovico Fine XVII inizi XVIII secolo attribuito ad Enrico Merengo marmo di Carrara 53 x 177 cm. Posto sul plinto a destra
dell'altar maggiore |
Con gli attributi del santo re Luigi, la cappa di ermellino, il giglio di Francia apposto sul petto, il cordone di terziario francescano ed il rosario con la medaglia di devozione alla Madonna. Per la datazione cfr. cat. 1.1. Bibliografia: ead. |
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1.5 Coppia di statue di angeli cerofori Fine XVII inizi XVIII secolo attribuita ad Enrico Merengo marmo di Carrara dx: 140 x 70 cm. sx: 140 x 90 cm. Poggiati su mensola alle
pareti laterali della cappella maggiore |
Con una gamba genuflessa reggono una grande cornucopia che funge da lampada. Per la datazione cfr. cat. 1.1. Bibliografia: ead. |
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1.6 Coppia di altari laterali 1722 Giuseppe Torretti marmi vari policromi Aula della cappella |
Altari "a portale". La datazione si deduce dalle ricevute dei pagamenti effettuati a più riprese (cfr. App. Doc.) e che escludono le due pale marmoree che saranno messe in opera nel 1724.
Bibliografia: Frank 1987, p.185; Frank 1996, p.134;Goi 1988, p.239; Goi 1990, pp. 9-63; Goi 1996, p.99; Rizzi 1976, p.28; Semenzato1966, p.92;Tietze 1918, p.250; Venuto 2000, p.21. |
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1.7 Pala marmorea "Il miracolo della mula di S. Antonio da Padova" 1724 Giuseppe Torretti marmo di Carrara 150 x 265 cm. Aula, altare laterale
destro |
Pala marmorea messa in opera nel 1724. Sulla destra, un gruppo di mercanti descritti nella ricchezza delle loro vesti, ammassati uno su l'altro. Alcune donne, più in basso, brevemente delineate. Da loro, la scena si scioglie verso sinistra, in uno spazio vuoto davanti alla mula, su cui si eleva la figura del Santo, con il Calice e l'Ostia. Le ampie superfici delle case sullo sfondo, incorniciate da nette linee prospettiche creano profondità e spazio all'insieme, e non sfugge la ricercatezza dei piccoli dettagli, quel cane in basso, o i tre gabbiani in volo nello stretto squarcio di cielo, in alto.
Bibliografia: ead. |
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1.8 Pala marmorea "Il transito di S. Giuseppe" 1724 Giuseppe Torretti marmo di Carrara 160 x 265 cm. Aula, altare laterale
sinistro |
Pala marmorea messa in opera nel 1724. San Giuseppe è disteso nel suo letto, mentre ai lati la Madonna e Gesù lo assistono assieme a quattro angeli. Nella parte alta della pala, un volo di angeli e cherubini attende il trapasso fra piane e rade nuvole. Uno degli angeli in volo reca in mano un fascio di gigli, simbolo del suo matrimonio verginale.
Bibliografia: ead. |
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1.9 Coppia di altari prospettici 1725 Giuseppe Torretti marmi vari Sacrestia, addossati alla parete
che confina con la cappella |
Altari prospettici in quanto simulano la realtà di un altare vero uscendo dalla parete soltanto di pochi centimetri, giocando con la illusione propettica creata dalla disposizione accorta di tavolette policrome di marmo. Quello di sinistra sopra la pala marmorea mostra un angelo con cartiglio: NEQUE MACULA NEQUE POENA; quello di destra: NON POENA SED DOLOR. Il primo è appunto titolato alla Madonna immacolata, il secondo alla Madonna dei sette dolori. Dalle ricevute di archivio sono entrambi databili 1725.
Bibliografia: ead. |
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1.10 Pala marmorea "Madonna Immacolata" 1725 Giuseppe Torretti marmo di Carrara Sacrestia, altare prospettico di sinistra
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Pala istoriata: in alto a sinistra, la cacciata dal Paradiso terrestre. Sotto le vicende umane, e in basso, la mediazione della Madonna per la salvezza dell'uomo dalle pene del Purgatorio. Dalle ricevute dei pagamenti conservate nell'Archivio di Stato di Udine è databile 1725.
Bibliografia: ead. |
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1.11 Pala marmorea "Madonna dei sette dolori" 1725 Giuseppe Torretti marmo di Carrara Sacrestia, altare prospettico di destra |
Pala istoriata: in alto le scene della vita del Cristo che sono all'origine dei Sette Dolori, in basso la Madonna e la schiera di sette angeli, ciascuno con una freccia. Dalle ricevute dei pagamenti conservate nell'Archivio di Stato di Udine è databile 1725.
Bibliografia: ead. |
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1.13 Statua della Madonna del Carmelo 1725 Giuseppe Torretti marmo di Carrara Sacrestia, assisa sull'urna dell'altare
delle anime del Purgatorio |
Su una grande urna di reliquie di santi martiri, è seduta la Vergine in tenero colloquio con il Bambino, mentre dei putti sopra di lei reggono un cartiglio in metallo con la scritta: IANVA COELI, Porta del Cielo, ed all'intorno tre angeli, modellati a tutto tondo, si adoperano per salvare le anime dal fuoco del Purgatorio. Dalle ricevute dei pagamenti è databile 1725. Bibliografia: ead. |
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1.14 Altare del Crocefisso 1722 Giuseppe Torretti marmi policromi Sacrestia, parete del cortile della villa |
Scudo con scritta: CONSU / MATUM / EST. Ai lati dell'altare, ma sempre facenti parte del suo arredo, sono fisse alla parete otto targhe vocative con le seguenti scritte dall'alto a sinistra: PATER (?) - PATER DIMITTE ILLIS - HODIE MECVM ERIS / IN PARADISO - MVLIER ECCE FILIVS TVVS / ECCE MATER TVA. A destra: I.N.R.I. - DEVS DEVS MEVS / VT QVID DERELIQVISTI ME'(?) - SITIO - PATER IN MANVS TVAS / COMMENDO SPIRITVM MEVM La pala dell'altare è interamente occupata dalla figura del Cristo crocefisso. Due angeli in alto, attribuiti ad Enrico Merengo, reggono un grande scudo. Due puttini poggiano fra le volute ai lati. Dalle ricevute dei pagamenti è databile 1722 mentre il Cristo data 1723 e i due puttini ai lati 1726-27. Bibliografia: Frank 1987; Frank 1996; Goi 1988; Goi 1990, pp. 9-63; Goi 1996; Goi 2000, pp. 61-72; Rizzi 1976, p.28; Semenzato 1966; Venuto 2000. |
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1.15 Busto rilievo di Pietro Barbo 1451-1464 attribuito a Mino da Fiesole marmo (?) 50 x 88 cm. Sacrestia, sovrapporta parete nord |
Pietro Barbo, vescovo di Vicenza, futuro papa Paolo II. Sulla base è scolpito: PETRUS BARBUS VENETUS / PRAESUL VINCENTINUS CARD. / S. MARCI DEIND PAULUS II PONT. MAX. Attribuito a Mino da Fiesole per confronto stilistico con il busto di Nicolò Strozzi. I pilastrini laterali non appartengono al rilievo, e si avvicinano alla decorazione floreale della bottega di Giovanni Antonio Pilacorte. Datazione fra il 1451 (nomina a cardinale) ed il 1464 (elezione a pontefice).
Bergamini 1988, p. 20. |
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1.16 Acquasantiera Inizio XVI secolo attribuibile a Battista di Giovanni Bergamasco, detto Battista di Fanna o Battista di Meduno pietra 86,5 x 106 cm. Corridoio alla sinistra della cappella maggiore. |
Bibliografia: Larga base quadrata, un tamburo scanalato, dado ed un cilindro rudentato su cui poggia l'ampio catino. La si attribuisce a Battista di Giovanni Bergamasco per l'accostamento con la fonte battesimale della parrocchiale di Barbeano. Databile nei primi decenni del XVI secolo.
Bibliografia di
confronto: Bergamini 1988, pp.31-54. |
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1.17 Lavabo XVI - XVII secolo Bottega friulana pietra 74 x 165 cm. Sacrestia, parete ovest.
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Stato di conservazione discreto. Due vaschette sovrapposte coronate in alto da un arco con lo stemma Manin. Manufatto attribuibile alle maestranze friulane per l'uso particolare dei cherubini stilizzati come quello della colonnetta reggi-crocefisso della parrocchia di Travesio. Bibliografia di riferimento: P.O. RUGO 1990, pp. 54-55, fig. 24. |
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1.18 Statua della Madonna con il Bambino Inizi XVIII secolo attribuita a Pietro Baratta pietra Acroterio facciata, vertice del timpano. |
Cattivo stato di conservazione. Attribuzione suggerita dal confronto con le figure scultoree del Mausoleo Brancoli di Cison di Valmarino. Hans Tietze, scrivendo della cappella Manin di Passariano, fa il nome di Pietro Baratta quale scultore di un non ben identificato S. Andrea. Bibliografia di confronto: Semenzato 1958, p. 152. |
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1.19 Statua di S. Marco evangelista Inizi XVIII secolo attribuita a Pietro Baratta pietra Acroterio facciata, sul timpano a destra |
Cattivo stato di conservazione. Attribuzione cfr. cat. 1.18. |
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1.20 Statua di S.Luca evangelista Inizi XVIII secolo attribuita a Pietro Baratta pietra Acroterio facciata, sul timpano a sinistra |
Cattivo stato di conservazione. Attribuzione cfr. cat. 1.18. |
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1.21 Statua di S. Matteo evangelista Inizi XVIII secolo attribuita a Pietro Baratta pietra Acroterio, fianco sinistro |
Cattivo stato di conservazione. Attribuzione cfr. cat. 1.18. |
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1.22 Statua di S. Giovanni evangelista Inizi XVIII secolo attribuita a Pietro Baratta pietra Acroterio, fianco destro |
Cattivo stato di conservazione. Attribuzione cfr. cat. 1.18. |
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1. 23 Coppia di figure femminili Inizi XVIII secolo attribuita a Pietro Baratta pietra Acroterio, adagiate sopra la cornice del timpano |
Cattivo stato di conservazione. Attribuzione cfr. cat. 1.18. |
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1.24 Stemma nobiliare della famiglia Manin attribuita a Pietro Baratta pietra Inizi XVIII secolo Facciata, al centro del timpano |
Cattivo stato di conservazione. Attribuzione cfr. cat. 1.18. |
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1.25 Coppia di figure femminili Inizi XVIII secolo attribuibile alla bottega di Enrico Merengo pietra Facciata, sopra il portone esterno |
Discreto stato di conservazione. Attribuzione per confronto stilistico con le sculture dell'altar maggiore: si noti il velo sul capo, le mani affondate sul panneggio, l'ovale dei volti, per quanto sia possibile osservare date le condizioni piuttosto precarie delle superfici scultoree. |
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1.26 Putto Inizi XVIII secolo attribuibile alla bottega di Enrico Merengo pietra Facciata, sopra il portone esterno |
Discreto stato di
conservazione. Attribuzione cfr. cat. 1.25. |
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