SCHEDA CATALOGO OPERE SCULTURA E ARCHITETTURA

Numero Catalogo S 6 pagg. 82-85
Foto
Data 1585/1595
Titolo Cimiero in stucco del camino della Sala del Collegio
Ubicazione Venezia, palazzo Ducale, sul camino della Sala del Collegio
Materia Stucco
Misure 235 cm. X 275 cm.
Iscrizioni --
Stato di conservazione Mediocre. Lo stucco ha perso la lucentezza della pellicola superficiale originaria. Il lavoro scultoreo ricoperto da uno strato di polvere, mostra una certa porosità e diffuse abrasioni e distacchi.
Descrizione Gruppo in stucco composto da tre figure femminili allegoriche. La principale in alto al centro racchiusa in una grande decorazione ovale, la allegoria della Pace simboleggiata da una figura femminile in piedi, nella cui mano sinistra tiene una face accesa rivolta in giù. Sul capo il motivo firma della piccola piramide (cfr. Cat. S11). Inferiormente a sinistra si scorge seduta una figura femminile con un gallo cedrone accanto, simbolo della Vigilanza (cfr. Ripa, 1630, pag. 173). La giovane donna si mostra con le braccia allargate, cinta da una semplice veste che viene fermata, sotto il seno scoperto, da una bella fibbia a mo' di mascherina. Sulla destra la Fedeltà (cfr. Ripa, 1630, pag.. 245), con la mano destra al cuore e la sinistra accarezza un cagnolino, simbolo della allegoria, che cerca di salirle in grembo. Anch'essa con la piccola piramide sul capo. Un cartoccio decorativo racchiude le tre figure femminili e mostra in alto la testa del leone marciano ed in basso il volto gonfio di un grosso mascherone.
Notizie storico-critiche Non si hanno notizie dirette dalle fonti di quest'opera in stucco generalmente sottovalutata nel confronto in marmo della parte inferiore. Questa, come scrive lo Zorzi in un articolo del 1953, fu esguita dalla collaborazione di più artisti su probabile disegno di Andrea Palladio, essendo proto A. Da Ponte. Di qesti artisti si conosce il nome di Francesco Bernardino e di due maestri, Marco e Antonio. Le due statue in marmo ai lati del cimiero, Ercole e Mercurio, sono di Girolamo Campagna che le ha firmate. E dove c'è il Campagna spesso c'è anche il Dal Moro, al quale però è spesso negata la paternità dei lavori, che anzi ritorna al Campagna, sia pure con qualche riserva come nel caso dello Zorzi (1953), che scrive: "... due statue di marmo rappresentanti Mercurio ed Ercole, del Campagna, al quale è attribuito anche il gruppo in stucco, benché le modanature dei piedistalli non si accordino colle cornici del gruppo centrale.". Il confronto con il lavoro in stucco del sovrapporta dello stemma di Marcantonio Memmo è, a mio avviso, la chiave risolutrice del problema attributivo (cfr. Cat. S38). Si osservino le modanature del cartoccio, sono identiche: fascia, ovuli, fascia. L'identica cornice ovale attorno allo stemma, uguale a quella che conchiude la figura allegorica della Pace. Lo stesso stile, la stessa mano modella le rotondità dell'incarnato, quella attonita espressione di sorpresa che si legge nei volti, lo stesso panneggio anche se qui viene maggiormente arricchito e dettagliato, più di quanto non faccia in seguito, per esempio, nella stilizzazione delle figure della Sala degli Stucchi.
Bibliografia Zanotto, 1858, Vol.II, tav.LXXIX, pag. 2 (G.Campagna); Lorenzetti, 1926, pag. 246 (G.Campagna, ?); Zorzi, 1953, pagg. 136 e 137, (G.Campagna, ?).
Referenze fotografiche Archivio fotografico di Palazzo Ducale.
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