SCHEDA CATALOGO OPERE SCULTURA E ARCHITETTURA

Numero Catalogo S1 pagg. 68-71
Foto
Data 1585/1590
Titolo Madonna col Bambino
Ubicazione Venezia, chiesa di san Felice, sul secondo altare di sinistra, entrando dalla porta principale.
Materia bronzo
Misure 85 cm.
Iscrizioni sulla base si legge: IVLII MAVRI OPVS.
Stato di conservazione buono
Descrizione

La elegante figura della Madonna, in armoniosa positura, tiene davanti a sè, seduto sulla sua mano destra, il Bambino che col braccio alzato accenna ad un segno benedicente. La veste a larghe pieghe ricopre la figura sino ai piedi, ed il velo sul capo lascia scorgere tre stelle che sui capelli le fan da corona.

Notizie storico-critiche Lo Stringa (1604) pubblica per primo la notizia di quest'opera che, assieme ad altre due statue bronzee e due di pietra, decoravano un altare, oggi distrutto. Ed infatti così ricorda: "...nuovamente fabbricata, e eretta nel canton a man manca dell'entrar in Chiesa una bella, e ricca Cappella col suo altare dedicato a Maria Vergine, la cui figura si vede nella sua pala tutta di bronzo, poste in tre nicchi, gettati da Giulio del Moro, di cui anco sono due altre figure di pietra viva, che adornano maravigliosamente detta capella.". Non dovevano essere passati molti anni dalla costruzione dell'altare, quando lo descrive lo Stringa, ma il modellare scultoreo del nostro artista appare ancora così vicino a quei moduli classicheggianti di derivazione sansoviniana (v. la Madonna del "parto" di Jacopo Sansovino, cfr Mariacher, 1987, pag. 119), che io avanzerei una datazione piuttosto anticipata, si tratta di una delle sue prime opere scultoree a noi giunte e perciò datata attorno agli anni 1585-1590. A parziale conferma, ricorderò quanto è riportato dalla visita pastorale Priuli del 1593: ...Nell'altare della Madonna presso la porta, si rimuoverà (...) una delle due figure della Madonna che hora è in ditto altare, ..." (A.C.P., Vsisita Pastorale, Cardinale Lorenzo Priuli, 4 nov. 1593). Sottili lame di luce ascensionale percorrono la semplice veste della Madonna, e nel contrasto, esaltano il morbido modellato delle gambe, del seno e la dolce rotondità del viso. Il lieve scarto a sinistra della figura, dà movimento e spazio al Bambino che non si abbandona sul grembo materno, come invece fa nella Madonna della Loggia di Rovigo (cfr. S.8), qui egli cerca, appoggiandosi con la manina alla madre, di penetrare con l'altra lo spazio che gli sta innanzi. Va ricordato che a partire dallo Zanotto (1856) sino al Lorenzetti (ultima edizione del 1974) le tre statue di bronzo vengono registrate "sopra la porta d'ingresso" anziché dove si vedono oggi, e cioè sull'altare, la Madonna, e sulle pareti del presbiterio, il San Giovanni Battista e il San Pietro.
Bibliografia Stringa, 1604; Martinioni, 1663; Pacifico, 1697; Cicognara, 1824; Selvatico, 1847; Zanotto, 1856; Lorenzetti, 1926, 1974.
Referenze fotografiche dell'autore
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